Tal "stanzin" di Bepo e Gilberto

Aprire la porta della bottega o meglio  de "il stanzin" ai miei ospiti è sempre un piacere e un'emozione nuova. 
Questa volta però la visita si è tinta dei piacevoli e caldi colori pastello dei ricordi, quelli che ti sorprendono per quanto forti ancora si mantengano nonostante riaffiorino  in pochissime occasioni. Il merito di averli rispolverati è stato di Antonella Copetti, ideatrice di Vienincarnia, lasciatemi passare il "mia classe" doveroso nell'anno in cui in cui ci troviamo entrambi ad attraversare il simbolico e ostico valico verso gli Anta...
Trent'anni dunque dai tempi delle scuole elementari, dall'indimenticabile maestra alla quale preparavamo la moka del caffè, dal consolatore cubetto di zucchero premio per l'attenzione prestatale, alle diecimila "in classe non devo parlare coi compagni" da scrivere per casa settimanalmente, ai giochi nella Piazza Rossa che forse pochi sanno esiste anche in Betania,....
Ricordi riemersi, un sabato mattina proprio come quei sabati mattina che mio padre da sempre dedicava alla liuteria, spesso reclutandomi mio malgrado a ruolo di assistente più che "contrario" direi contrariato, perchè magari sottratto ai miei giochi. 
Ricordi condivisi, con Giuseppe fotografo di Vienincarnia, che discreto ascoltava dietro l'obiettivo mentre raccontavo di violini, di abete e acero, di incollate epiche, di gioie e incazzature, di trasferte in cerca del sapere ma spesso conclusesi col sacco vuoto. 
Ricordi e... accordi, quelli ancora da stringere, quelli ancora da ascoltare e da suonare. Ancora qui, nel nostro "stanzin", lo spero e me lo auguro, nella consapevolezza che il tempo trascorso nel "stanzin" ancora non è ...passato.
  
Mandi, grazie Anto e Beppe e tornait!  

Giovedì, 9 Marzo, 2017 - 17:45